La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. "Scorza d’arancia" è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. "Bellezza d'estate a tavola. 40 ricette di ispirazione siciliana" è il libro pubblicato da Edizioni People & Humanities. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(2 agosto 2015) – Ho visitato un luogo che ha dell’incredibile. Per la sua posizione geografica, in mezzo alla Sicilia aspra e forte, sulle Madonie a due passi dal Borgo dei Borghi, Gangi. Per la sua determinazione, volitiva, capace di acchiappare con una forza e una energia che pochi luoghi sanno trasmettere. Per la sua capacità di trasformazione che ha determinato una fortissima connotazione. Questo luogo, speciale, lo è diventato da quando un’azienda agricola denominata 'La Mandralisca' è motivata dai principi della permacultura, un metodo messo a punto nella prima metà degli anni 70 che bilancia ecologia, agricoltura e equilibrio paesaggistico. Un modo sano di coltivare la terra secondo uno sviluppo sostenibile.
L'orto sinergico prevede la piantumazione di piante su bancali, che vivono in consociazione e interagiscono tra loro difendendosi dagli attacchi di insetti nocivi vicendevolmente; la differenza della profondità delle radici delle diverse piante “lavora” la terra a diversi livelli, le piante crescono e producono in sinergia. Il prodotto finale è talmente puro che la parola bio è riduttiva, i concimi chimici e i diserbanti ccà un si sapi mancu chi sunnu.
L’unico mare che luccica sotto i raggi del sole, qui in mezzo alle montagne, è quello della tumminia, un mare giallo oro che acceca per la sua bellezza e canta sotto il soffio del vento. Avete mai sentito cantare il grano? Le sirene di Ulisse s’hannu affruntari.
‘Stu piatticeddu di pasta è realizzato con la fagiola piatta dell'orto sinergico e le fettuccine ottenute dalla lavorazione della farina del grano di tumminia coltivato in azienda. M’aviti a cridiri quannu vi cuntu che al primo muzzicuni le lacrime v’assugliano per la commozione.
per due cristiani:
150 g di pasta di grano antico tumminia
400 g di fagiola piatta pulita
uno spicchio d'aglio
200 g di salsa di pomodoro magari una conserva fatta in casa, sarebbe l'ideale
un mazzetto di basilico
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe
Portate a bollore una pentola con acqua potabile salata e cuocete la fagiola. Tritate l'aglio, ponetelo in una casseruola con un cucchiaio d'olio, soffriggete e poi aggiungete la salsa, cuocete pochi istanti e aggiungete la fagiola. Tagliuzzatela con un cucchiaio di legno e amalgamate alla salsa. Buttate la pasta nell'acqua in ebollizione in cui avete cotto la verdura, appena si ammolla, quindi dopo qualche istante, prelevatela con una pinza e ponetela dentro il tegame con il condimento; portate a cottura risottando con l'acqua di cottura della fagiola. Dopo circa cinque minuti saggiate la cottura e valutatene il grado secondo i vostri gusti. Aggiustate di sale, pepate e sminuzzate le foglie del basilico. Servite subito. Abbiate grandi aspettative e siate grati, saprete al primo boccone che non avete mai assaggiato vera pasta.
Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it