La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. "Scorza d’arancia" è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. "Bellezza d'estate a tavola. 40 ricette di ispirazione siciliana" è il libro pubblicato da Edizioni People & Humanities. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(18 ottobre 2015) – Il pane, da queste parti, è considerato un elemento primario da portare in tavola, si comincia a spizzuliari già quando s’accatta al forno, se poi è cavuru cavuru arriva a casa praticamente ‘già mangiato’. Quello che preferisco d’accattari è croccante, basso e con poca mollica, di rimacino e chinu chinu di ciminu. Il pane di casa, più alto, rustico e ciavurusu perché cotto nei forni a legna, ha un sapore particolare, ancor di più se realizzato con grani antichi; niè, cose di capriccio. Quando resta non si butta, nni facemu muddica, fresca o secca per inchiri o panare qualunque cosa. Una finitura, dunque, un arricchimento all’ingrediente di base scelto per il piatto da portare in tavola. Proprio come fici iu cu i filetti di pisci spatola e ‘sti quattru calamari, muddica cu pisci, muddica a tinchitè.
preparazione: 15 minuti
cottura: 15 minuti circa
per 4 cristiani:
260 g di filetti di spatola
4 calamari medi eviscerati e puliti
100 g di mollica di pane secco
30 g di parmigiano grattugiato con una grattugia a fori grossi
pepe nero
prezzemolo tritato
olio extra vergine d'oliva
mezzo bicchierino di vino bianco secco
8 g di pinoli tostati
8 g di capperi dissalati e tritati
sale
Tagliate i filetti di spatola a strisce alte circa 1-2 cm; mescolate la mollica con il parmigiano, il prezzemolo, i pinoli, i capperi, il pepe e il sale se necessario e un cucchiaio di olio. Stendete i filetti di spatola su un tagliare, distribuite la panatura, arrotolate stretto e fermate con uno stecchino. Amalgamate alla panatura i tentacoli dei calamari tritati finente e riempite i calamari senza pressare troppo, fermate con uno stecchino l'imboccatura e poneteli, insieme ai rotoli di spatola, dentro una teglia, irrorate con un filo d'olio e con il vino. Infornate a 160°C per circa 15 minuti o fino a quando vi sembreranno cotti. Per la cottura fidatevi solo della conoscenza del vostro elettrodomestico.
Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it