Spaghetti all’oro verde

 

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I ferri fanno il mastro, l’ho detto sempre, possedere degli strumenti che aiutano in qualunque operazione, agevolano il lavoro e lo migliorano.

Mi rivolgo, oggi, ai possessori di una centrifuga, non me ne vogliano gli altri ma questa pasticedda necessita di un’attrezzatura ad hoc. Estrarre il succo dalle fibre mi ha permesso di separare la parte solida da quella liquida conquistando la possibilità di realizzare primo e secondo con una piccola quantità di ingrediente di base. Come si dice? Trenta e due ventotto!

Per due cristiani

200 g di spaghetti grossi e ruvidi

400 g di asparagi già mondati

una decina di foglie di tenerumi

4 pomodorini Tiger

uno spicchio d’aglio

olio extra vergine d’oliva

mezzo cucchiaino di amido di mais, circa, dipende da quanto succo riuscite a estrarre dagli asparagi, in definitiva dipende da che centrifuga possedete.

zenzero grattugiato

basilico

burro

sale

pepe

un pugno di pangrattato

un pugno di parmigiano

un uovo

Lavate tutti gli ortaggi, mondate gli asparagi se sono grossi, tagliatene a pezzetti 300 g, degli altri 100 lasciate integre le punte, mettetele da parte e tagliate il resto del gambo. Centrifugate gli asparagi a pezzetti, raccogliete l’oro verde e mettete da parte “lo scarto” (si fa per dire scarto) che vi servirà per le polpette. Lessate le foglie di tenerumi e poi tagliatele finemente a punta di coltello.

Tritate l’aglio e imbionditelo in un cucchiaio d’olio, aggiungete i pomodorini tagliati a dadi grossolani e fate insaporire, grattugiate un po’ di zenzero e mescolate, aggiungete metà dell’oro verde e i tenerumi, cuocete per pochi minuti, giusto il tempo di fare asciugare un po’ il sugo, salate e pepate. Ponete l’oro verde rimasto dentro un pentolino su fuoco leggero, setacciate l’amido di mais, mescolate e addensate, lucidate con un piccola nocciolina di burro. Distribuite uno specchio di crema di asparagi sul fondo di un piatto piano. Tostate gli anacardi tritati grossolanamente. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura dei tenerumi salata, scolatela al dente dentro la padella con il condimento e fatela saltare per insaporire. Con l’aiuto di un coppino e di un forchettone arrotolate una porzione di pasta e ponetela al centro del piatto, decorate con il basilico spezzettato e gli anacardi tritati.

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Per realizzare le polpette potreste mettere qualunque cosa dentro, agli amici vegani, dico che possono anche omettere l’uovo, il composto ottenuto estraendo il succo è compatto e sodo. Io, che vegana non sono, ho messo un uovo e parmigiano, poi ho aggiunto sale, pepe, pane grattugiato, zenzero tritato e basilico a pezzetti, ho realizzato delle polpette, ripassate nel pangrattato e poi le ho cotte su una piastra rovente. A scelta potete friggerle o passarle in forno.


Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it

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La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


 

 

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