Oramà s’inventa poco in cucina, qualcuno azzarda accoppiamenti al limite incocciando, alle volte, il giusto connubio. Ma si sa questione di gusti è; le papille gustative abituate se la scialano, le altre macari no.
Ma alla fine sperimentare, osare, proporre nuove idee potrebbe rivelarsi una carta vincente. Opuru ‘ste prove si tramutano in un mancia-mancia, come se non ci fosse un domani. Io, per esempio, l’altra sera a furia di fare esperimenti e associazioni di sapori mi manciai 100 g di pecorino con le pesche, ingredienti che mi servivano per l’aperitivo della cena con gli amici; avevo dimenticato le pere, lo sa anche il contadino che si maritano alla grande con il pecorino, persa ero; allora nenti fici? Ho aperto il frigo e accuminciai a fare collaudi…
Ora, attento a mia, ‘ste cupolette non sono esperimenti azzardati, le associazioni sono già state riscontrate da altri, fidati. E poi mi cunti.
Pigghia un pizzinu:
ingredienti per 4 cupolette, direi per due persone considerandolo come piatto unico.
difficoltà? Facilissimo
tempo di preparazione? ma che ti devo dire… 15 minuti, toh!
tempo di cottura? 15-20 minuti e sei a tavola, garantito!
200 g di tonno fresco in una sola fetta
100 g di quinoa
150 g di acqua
4 bacche di ginepro
4 foglie di alloro
pomodoro datterino
la scorza grattugiata di un limone non trattato
olio extra vergine d’oliva
crema di aceto balsamico
sale
pepe
foglie di basilico
semi misti; girasole, lino, papavero, sesamo
Cuoci il tonno al vapore, per 10 minuti, aromatizzando l’acqua di cottura con l’alloro e le bacche di ginepro. Non cuocerlo di più, deve rimanere di un colore rosa dentro e sfaldarsi teneramente. Appena cotto, mettilo in una ciotola, sminuzzalo e condisci con sale e pepe.
Sciacqua la quinoa e mettila dentro una padella con l’acqua, porta a bollore e cuoci a fuoco leggio per 10 minuti con il coperchio, aggiungi un pizzico di sale. Fai raffreddare e poi mescola con il tonno, nella stessa ciotola. Aggiungi la scorza del limone, e un giro d’olio. mescola e prepara le 4 cupolette con un coppa pasta adatto oppure realizza dei medaglioni con un ring classico. A ‘sto punto puoi decidere di dargli una arrostita su una piastra rovente per conferire una crosticina niente male oppure lasciare tutto il mondo com’è. Distribuisci i semi misti per dare croccantezza al piatto, e guarnisci con una insalata di pomodoro datterino tagliato a rondelle e condito con sale, pepe, olio e aceto balsamico. Poi cuntami che tinni pari.
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it