Niè, mi scialo; organizzare una festa per tanti o una cena per pochi intimi mi piace sempre. Certo, devo correre di qua e di là, scegliere il menù, verificare intolleranze, allergie e i gusti di tutti i commensali, ma niente ci fa. Facci caso, c’è sempre qualcuno che non mangia questo o quello, ‘nsumma, chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Per non impazzire vado sul sicuro, sapori delicati, niente di complicato e, soprattutto, niente da preparare all’ultimo minuto attipo fritture che mi relegano in un angolo ammucciato per non impuzzare ‘u munnu. No, organizzazione e praticità s’annunca non mi godo la festa dopo una giornata di preparazione. Stabilito il menù, pigghiu un pizzinu e mi segno la lista delle cose d’accattari. Ma la cosa più bella, secunnu mia, è ricevere l’amici, chiddi che mi regaleranno qualche ora del loro tempo assittati cu mmia. Un calice di vino e n’anticchiedda di spensieratezza, magari circondati da lucine che pari Natale a luglio e candele che assicurano un’atmosfera memorabile.
Per realizzare questa ricetta una sera con gli amici ti consiglio di preparare i medaglioni di patate nel pomeriggio e passarli in forno solo all’ultimo minuto, dopo avere cotto il salmone. Poi cuntatemi.
Per 8 cristiani
1 kg di filetto di salmone
q.b. foglie disongino
800 g di patate
100 g di burro fuso
100 g di olive nere
q.b. pan grattato
sale e pepe
olio extra vergine d’oliva.
Cuocete le patate in acqua fredda, pelatele, schiacciatele e mescolatele in una terrina con il burro le olive tritate grossolanamente. Salate, pepate, aiutandovi con coppapasta di 8 cm di diametro realizzate dei medaglioni, passateli sul pangrattato e dorateli da ambo i lati in una padella con un filo d’olio. Distribuiteli sui piatti da portata. Tagliate il salmone in otto tranci poneteli in una teglia foderata con carta forno, irrorate con un filo d’olio, salate, pepate e infornate in forno caldo a 180°C per circa 10 minuti. Sfornate, disponete sui medaglioni di patate, decorate con il songino e servite.
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
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