Ci sono cose, che cose non sono e che emanano bellezza anche a occhi chiusi. Ne vuoi sentire una banale, banalissima? Chiudo gli occhi e penso al sole che sorge sempre, a quel chiarore che s’affaccia dal buio della notte e alla luna che sinni va a letto dopo essere stata fuori senza permesso, ogni volta. Mi vinissi di iccari vuci: “vatinni, va curcati, ancora ccà si?”.
Penso a parole non dette, a baci mai dati, a passioni dimenticate o sopite, a sguardi persi all’orizzonte di un’anima sicula, al bagliore di un lampo che rischiara il blu zaffiro del mare che è un tutt’uno col cielo, a un sapore duci e a uno salato. Dipende dal significato che dai alle cose, che cose non sono e che emanano bellezza anche a occhi chiusi.
Vero ti dico, potrei trovarmi in una stanza al buio, vedrei tutto viaggiando nello spazio e nel tempo avvinghiata ad una triscele che gira da destra verso sinistra, l’antiorario della ruota del sole che rimane sempre in piedi. Apparirebbe preciso, come essere lì, sul posto.
Vero è, due cose mi mancherebbero assai, chiusa da qualche parte con gli occhi ‘nserrati; ‘u ciavuru e lo scruscio del mare. Mizzica, senza mare non vivrei, un limite per me.
A un certo punto però, il buio sarebbe un ostacolo: in quella stanza dovrei addumare ‘na luci per pigghiare un pizzino e appuntare ‘sta ricetta, ma tu fidati di me, ancora una volta.
Torta speziata con mandorle e lamponi
200 g di cioccolato fondente
100 g di burro
85 g di farina
30 d i farina di mandorle
3 uova
100 g di zucchero di canna
5 g di lievito
3 bacche di pepe lungo
una manciata di fiori di cannella (una decina)
130 g di lamponi, acquistali freschi e poi surgelali
zucchero a velo
gelato alla vaniglia, se fa caldo e se ti piace.
Trita il cioccolato, mettilo in un pentolino con il burro e sciogli a bagnomaria facendo in modo che il pentolino che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua in ebollizione, dopo fai raffreddare. Monta le uova con lo zucchero per una decina di minuti; in un mortaio sminuzza il pepe con i fori di cannella mescola le polveri con la farina, il lievito e le mandorle. A ‘sto punto accendi il forno e portalo a una temperatura di circa 180° C io ho un forno potente, tu come ce l’hai? Per le cotture, in generale, è meglio che ti regoli in base alla tua esperienza. Io ho impostato la temperatura a 170°.
Imburra una tortiera dai bordi bassi di circa 30 cm di diametro e infarinala eliminando la farina in eccesso. Aggiungi al composto di uova il mix di farina e il cioccolato fuso, sbatti bene per amalgamare gli ingredienti; versa il composto nello stampo e poi affonda i lamponi. Inforna per circa 25 o 30 minuti, fai la prova dello stecchino per verificare la cottura, se viene fuori asciutto e pulito è fatta, la torta è cotta. Tirala fuori dal forno e falla raffreddare nello stampo. Se usi uno stampo come il mio, non è necessario sformare la torta, servila direttamente dentro la pirofila. In caso contrario allora sforma la torta dopo che si è raffreddata e servila con delle palline di gelato alla vaniglia.
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it