Milinciane ammuttunate

 


scorzadarancia

La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it



mulinciani 355x473

(22 luglio 2012) - Una Regione come la nostra, grande come la nostra, presenta moltissime sfaccettature, pur avendo un denominatore comune, anche in cucina. Dunque le milinciane o mulinciane sono preparate in moltissimi modi, quelle nicaredde poi, sono considerate delle piccole perle stagionali che sfirnicìano generazioni di nonne e bisavole. Le milincianedde ripiene alla messinese si scavano all’interno, e se ne frigge la polpa; le lego al ricordo della mia nonna paterna. A Palermo, invece, le preparano in un altro modo e le chiamano ammuttunate. Questa parola ha diversi significati. Abbottonata, lardellata, chiusa, ripiena; in effetti il procedimento vede la lardellatura della piccola melanzana, delle piccole incisioni racchiuderanno, poi, un ripieno gustoso e allettante. La giusta conclusione della ricetta prevede una salsa con il re dell’estate; il pomodoro! Gioielli estivi che coronano la bellezza memorabile di questa stagione.


Milinciane ammuttunate

per quattro cristiani:
un chilo di melanzane niche, piccole
un chilo e mezzo di pomodoro maturo
un ciuffo di basilico
una cipolla rossa
50 g di caciocavallo Ragusano D.O.P
20 g di pomodori secchi
4 spicchi d'aglio
un ciuffo di menta
sale
zucchero
sale grosso
pepe
olio extra vergine d'oliva.

Lavate le melanzane; togliete il picciolo e praticate dei tagli non troppo profondi su quattro lati lasciano intatti la base e la corona in alto, devono essere delle incisioni, delle tasche verticali. Ponete le melanzane dentro un colapasta e cospargete con il sale grosso, fate perdere l'acqua di vegetazione per circa un'ora. Nel frattempo affettate finemente la cipolla, mettetela in un tegame e fate soffriggere, in 3 cucchiai d'olio e poi aggiungete un goccio d'acqua, fino a stufarla; lavate il pomodoro, tagliatelo a pezzi grossolani e aggiungetelo al soffritto, aggiungete il basilico spezzettato e fate cuocere per circa 20-30 minuti. Passate tutto con il passa pomodoro, rimettete dentro il tegame e fate stringere ancora un quarto d'ora, salate, pepate e spegnete il fuoco. Tritate l'aglio con la menta, affettate finemente i pomodori secchi, dopo averli fatti rinvenire in acqua calda e asciugati, unite il caciocavallo grattugiato e mescolate. Sciacquate le melanzane, asciugatele e riempite le tacche con il ripieno preparato, con delicatezza, aiutandovi con la lama di un coltello. Friggete le melanzane nell'olio bollente, rosolate da tutte le parti fino a colorirle. Passatele nel sugo e cuocete ancora un quarto d'ora. servite come contorno o come antipasto.


Copyright © 2012 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it


 

 

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrire servizi in linea con le tue preferenze. Se non accetti le funzionalità del sito risulteranno limitate. Se vuoi saperne di più sui cookie leggi la nostra Cookie Policy.