Pasta con ragù di triglie su macco di piselli

 


scorzadarancia

La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it



ragutriglie box


(29 luglio 2012) - Leggendo Camilleri e le azioni del commissario Montalbano, mi sono lasciata trasportare dall’amore che l’autore infonde nel descrivere il rituale del pasto. Una cosa sacra, che lascia intravedere la solitudine di quell’atto, come una manna dal cielo. Anzi la compagnia, se ciarliera, è subito zittita. Addirittura, se il commissario non conosce il suo interlocutore, vastasamente, gli dice di starisi mutu. A iddu non ci piaci parrari mentre gusta un piatto priparato come con tutti i santi sacramenti. Io, invece, ho sempre adorato manciari in compagnia, chiacchierare, assaporando insieme il momento conviviale con i pedi sutta ‘u tavolinu, ma chista è n’autra storia. Una cosa è certa, televisione e telefoni ppì mia s’avissiru astutari.

 

Pasta con ragù di triglie su macco di piselli

 

per 4 cristiani

scegliete una pasta callosa

340 g di pasta lunga

mezzo chilo di triglie

500 g di piselli freschi

200 g di pomodori datterino

200 g di finocchietto di montagna

mezza cipolla rossa

2 spicchi d'aglio

2 cucchiaini rasi di zucchero

olio extra vergine d'oliva

50 ml di vino bianco secco

 

Sgusciate i piselli e metteteli a stufare in una casseruola con un soffritto di cipolla tritata finemente e un cucchiaino raso di zucchero; coprite con dell'acqua e fate cuocere per almeno un'ora, se durante la cottura l'acqua si asciuga aggiungetene dell'altra bollente. Quando, rimestando di continuo, i piselli si disfano, avrete ottenuto il macco, una sorta di purea che vi servirà da fondo per la pasta; salate e mettete da parte.

Lessate il finocchietto, lavato e mondato, in abbondante acqua bollente per una quarantina di minuti o fino a quando sarà tenero, tritatelo e mettetelo da parte. Pulite le triglie, eliminate le interiora, le pinne dorsali, le squame, le teste, le lische e quante più spine potete. Apritele a libro e tagliatele in 4 pezzi. Tritate uno spicchio d'aglio, rosolatelo con 2 cucchiai d'olio aggiungete il pesce e fatelo saltare per fare insaporire. Quando prendono colore sfumate con il vino e fate evaporare ma non completamente; aggiungete il finocchietto, mescolate per insaporire e spegnete. In un tegame soffriggete uno spicchio d'aglio tritato finemente, aggiungete i pomodorini tagliati a metà, cospargete con lo zucchero e fate stufare per una decina di minuti, fino a quando appassiranno. Unite le triglie al pomodoro, fate sobbollire il condimento per pochi minuti, aggiustate di sale e poi spegnete. Cuocete la pasta nell'acqua di cottura del finocchietto, scolatela al dente dentro il tegame con il condimento e fate mantecare su fuoco vivo per pochi istanti. Impiattate distribuendo sul fondo del piatto il macco di piselli e sopra la pasta.

 


Copyright © 2012 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it


 

 

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