(9 febbraio 2015) – All’indomani dell’elezione del 12° Presidente della Repubblica, il Teatro Massimo rende omaggio al concittadino Sergio Mattarella: alla presenza del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e del Sovrintendente Fondazione Teatro Massimo Francesco Giambrone e sulle note dell’Inno nazionale viene realizzato un grande disegno sulla sabbia nel quale un bimbo sorridente augura “Buon lavoro Presidente!”.
E proprio questo bimbo è il protagonista dello spettacolo andato in scena subito dopo intitolato “Favole lunghe un sorriso”, grandiosa realizzazione basata sul classico racconto per bambini intitolato “Il pupazzo di neve” dello scrittore e disegnatore britannico Raymond Briggs.
Il libro illustrato, “The snowman” nell’edizione originale, narra la storia di un bambino che in una fredda giornata invernale, dopo un’incessante nevicata, esce in giardino, ormai candidamente imbiancato, per giocare proprio con quella neve che tanto stupore ha provocato in lui nel vederla fioccare attraverso la finestra della sua cameretta.
La rappresentazione, presentata nei giorni 1 e 3 febbraio, è stata suddivisa in due parti che si sono susseguite senza soluzione di continuità.
Ad introdurre il tema del racconto di Briggs è stata la poetica performance della sand artist Stefania Bruno che, con la sua abilità nel creare disegni con la sabbia, ha ripercorso l’intero ciclo delle stagioni tra caldi raggi di sole, onde del mare, balle di fieno spinte dai primi venti autunnali, tralci di vite per la vendemmia e soffici fiocchi di neve.
Le cangianti creazioni artistiche di Stefania Bruno vengono proiettate sul palcoscenico ed accompagnate dalle musiche di Ponchielli e Čajkovskij suonate dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta dal Maestro Tonino Battista.
Sulle note della Danza delle ore prendono vita, con dei semplici ma magici granelli di sabbia, una grande arpa, un folto albero, un’altalena con un bimbo che si trasformerà in un assolato paesaggio agreste immerso in una moltitudine di figure.
Mentre l’orchestra dirige Lo schiaccianoci dalla sabbia appare un grande occhio la cui iride, a suon di valzer, diverrà pioggia e poi neve: ecco che arriva l’inverno, si spengono le luci ed inizia la proiezione di “The snowman”.
Trattasi di un commovente e poetico cortometraggio animato realizzato da Dianne Jackson nel 1982 su musiche composte da Howard Blake; sin dalla sua uscita ottiene enorme successo e si colloca tra i 100 migliori programmi televisivi britannici.
Lo stile dei disegni è molto semplice ma al tempo stesso, nella purezza della bidimensionalità, carico di espressività e di emozioni che, seppur con dialoghi privi di parole, riescono a coinvolgere immediatamente il pubblico.
La narrazione della vicenda vissuta dal protagonista, tra sogno e realtà, è affidata a Giovanni Tuzza, che riuscirà a dar vita ai personaggi ed alle loro emozioni. Giacomino, questo è il nome del protagonista, si cimenta così nella costruzione di un pupazzo di neve, prontamente protetto dal gelo con sciarpa e cappello.
Giunge la sera e termina una vivace giornata di gioco ma a mezzanotte Giacomino si sveglia pensando alla sua simpatica creazione ma, quando si affaccia, vede qualcosa di magico e di incredibile: il pupazzo cominciando ad animarsi va incontro al suo giovane amico.
Facendo attenzione a non farlo sciogliere Giacomino porta in casa il grande pupazzo di neve a cui mostra i suoi giocattoli preferiti e tutti gli accessori domestici di cui dispone: con candore imparerà a conoscere la luce elettrica, l’acqua che fuoriesce dal rubinetto, un confortevole congelatore dentro il quale sdraiarsi e i vestiti del babbo con cui coprirsi e tutto questo fra i tanti trenini, orsacchiotti e palloncini che popolano la stanzetta.
Ma per evitare di far troppo rumore e di svegliare mamma e papà, i due insoliti amici decidono di uscire alla scoperta di una meraviglia misteriosa di non facile interpretazione ossia la motocicletta paterna a cui è troppo difficile resistere anche se ovviamente i due non sanno come esattamente essa funzioni: ma la tentazione è troppo forte e balzati in sella corrono per le vie oscure di un bosco popolato da cavalli, civette e volpi che li osservano incuriositi.
Ma l’apice dell’arduo viaggio viene raggiunto quando Giacomino e il pupazzo di neve, tenendosi per mano, spiccano il volo sulla città, osservando da un’altezza mai immaginata prima la propria casa e poi tutto il paesaggio circostante da un punto di vista nuovo ed irripetibile.
La fantasia vola sulle ali dell’immaginazione e con la forza dell’amicizia si percorrono aree inesplorate del mondo conosciuto; esso viene visto dall’alto in un ritmo visivo e musicale incalzante e coinvolgente dando allo spettatore, bimbo o adulto che sia, fotogramma dopo fotogramma, la sensazione di immedesimazione con i personaggi animati e viaggiando con loro accompagnati dalle strofe vocali di Walking in the Air, cantata da Gabriella Pratelli.
È sicuramente questo il momento più emozionante, il volo, che rimarrà sempre impresso nella memoria del giovane bimbo sognatore anche quando il pupazzo si scioglierà al sole lasciando come testimonianza di sé nient’altro che un cumulo di ghiaccio. Ma se la neve che esternamente componeva il corpo del pupazzo si è sciolta mai si scioglierà l’amico vero che vi abitava dentro e con cui insieme, volando in alto, ha condiviso avventure incredibili.
Non era quindi soltanto un sogno, ma era tutto vero, anche il volo: il cuore gli batteva all’impazzata e chiudendo gli occhi gli sembrava di rivedere il suo grande amico e capì quindi che l’amicizia non si sarebbe mai sciolta come la neve ma per sempre sarebbe rimasta nel suo cuore.
Termina così lo spettacolo riscuotendo in entrambe le date il tutto esaurito ed ha visto riempire la platea, i palchi ed il loggione di tantissimi bimbi che tra divertimento e commozione hanno popolato il teatro: il Massimo con i suoi ori e le sue luci ha illuminato di felicità la loro fantasia e il loro sorriso.
SPETTACOLI - Al Teatro Massimo di Palermo 'Favole lunghe un sorriso', la forza dell'amicizia vola sulle ali della fantasia
(ph. Carlo Guidotti)