(26 novembre 2015) – Durante la recente settimana segnata dagli attentati di Parigi è andata in scena al Savio di Palermo la narrazione teatralizzata dell’ormai classica opera di Luis Sepúlveda, resa anche in versione di film a cartone animato con la regia di Enzo D’Alò, La Gabbianella e il Gatto. A rappresentarla, quale appuntamento novembrino del ciclo “Famiglie a teatro”, La Compagnia delle Fiabe. Non sono mancati spunti per il cui tramite tenere insieme spettacolo e vita.
Le vicende di Zorba, il gatto che con i suoi amici accoglie la piccola gabbianella a cui è dato il nome Fortunata, sono descritte attraverso diversi quadri scenici che danno conto della trama. Recitazione e balletti ne documentano i contenuti e ne offrono prospettive che rendono la storia coinvolgente e dinamica.
La Compagnia delle Fiabe di Palermo, per l’occasione diretta da Virginia Alba, ha portato sul palcoscenico un racconto dal fascino intenso in quanto a significati e suggestioni. Lo svolgimento della storia ha preso forma attraverso due parti di uno spettacolo che ha richiesto un lavoro specifico perché marcatamente in prosa. Parole ed emozioni sono state fatte proprie dagli attori e comunicate al pubblico di piccoli e grandi.
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare è un romanzo di Luis Sepúlveda dato alle stampe da Salani nel 1996. E, a tutt’oggi, non smette di affascinare per molte buone ragioni, a partire dalla delicatezza di una storia che commuove per il semplice fatto di toccare le corde dell’umano senza frapporre filtri o contrappunti retorici.
Ma, questo è il punto, si tratta di una storia che ci mette di fronte a non pochi temi della convivenza umana, contestualizzando questioni di ieri e di oggi. Amburgo è la città industriale dove sono ambientate le vicende dei due gruppi di gatti e topi che si muovono sul palcoscenico, con costumi degni di menzione, per rappresentare i protagonisti del romanzo. Vi si coglie un chiaro messaggio: la vita è lotta per la sopravvivenza in cui si gioca d’astuzia e intelligenza. Una condizione dell’esistenza che da sempre si coglie tra le dinamiche della natura sotto diverse forme e modalità. Una di queste, per esempio, è il rapporto malsano che l’umanità ha sovente con i luoghi in cui si svolge la vita. La gabbianella Kengah è vittima indifesa di un mare devastato dall’inquinamento e da lei ha inizio il racconto.
Nel prosieguo della storia si svelerà tutto un percorso di amicizia che renderà possibile affrontare le sfide. Il resto è un tragitto di recitazione e balletti che via via conduce a lieto fine l’avventura della gabbianella Fortunata nel mondo, dove volerà anche grazie all’aiuto della compagnia degli amici e allo sprone del poeta. La conclusione resta come immagine nitida del fatto che la vita di ciascuno e di tutti si compie se mossa da un’amicizia condivisa in forza di un bene vero. E di questi tempi questa è verità da ricordare spesso. La Compagnia delle Fiabe va incontro così ai prossimi appuntamenti della stagione con un’altra prova sicura in quanto a maturità artistica e recitativa.
SPETTACOLI - "La Gabbianella e il Gatto": storia di un'amicizia in scena al Savio
Le immagini documentano lo spettacolo "La Gabbianella e il Gatto". La Compagnia delle Fiabe lo ha messo in scena al Teatro Savio di Palermo tra il 7 e il 15 novembre 2015 nell'ambito del ciclo "In teatro con i nostri bambini"
(ph. SicilyPresent.it)