Scenario spettacolare il 31 Luglio scorso al Teatro di Verdura per il concerto del quartetto americano: cielo terso, temperatura gradevole dopo l’ennesimo giorno di caldo afoso e una splendida “almost full moon” come l’ha ribattezzata sul palco il fondatore storico della band, Tim Hauser. Pubblico di tutte le età e di tutte le camice, poi quando s’inizia tutti ad ascoltare partecipando: meritano menzione i violini della Sinfonica Siciliana a battere il tempo coi piedi e a far saltare l’archetto sulle corde seguendo la batteria suonata da Steven Hasapoglou. Quando del resto capita di vedere un contrabbassista con i gomiti appoggiati sul suo strumento e la faccia sul palmo delle mani per ascoltare l’assolo virtuoso di John B. Williams, bassista con maglietta nera e cappellino scuro portato dai vocalists americani, si può ben dire di star ascoltando un ottimo concerto.
Il pezzo forte della serata è stato il coro di voci armonizzato dei quattro componenti della band, che attraversando il loro vasto repertorio fatto di omaggi a mostri sacri come Duke Ellington e Ella Fitzgerald, hanno regalato saggi della loro bravura, fatta di intesa ormai inossidabile, virtuosismi e di ciò che gli americani chiamano commitment. È stato merito della nuova guida comunale e dell’Assessore Giambrone se quest’anno siamo tornati a riguardare il cielo e le stelle dal Teatro di Verdura. Si è riusciti ad avviare il cartellone della stagione estiva, grazie anche alla risposta delle istituzioni musicali di Palermo: Orchestra Sinfonica Siciliana, Conservatorio “Bellini”, Amici della Musica e Brass Group. Grande assente il Teatro Massimo.
In particolare, il concerto dei Manhattan Transfer è stata una scommessa vinta, dato che lo spettacolo è stato pubblicizzato in appena 2 giorni ed il pubblico palermitano ha risposto dando prova di saper apprezzare la buona musica. A forza di applausi e incitamento il quartetto è risalito sul palco per ben due volte oltre la fine del concerto, affrontando peraltro anche un black-out verificatosi nel bel mezzo dell’ultimo bis e ricominciando il pezzo non appena tornata la luce.