(9 settembre 2012) – Ho avuto la fortuna di assistere (insieme ad altri 1400 spettatori paganti!) ad uno dei più bei concerti che la città di Palermo possa ricordare per quest’anno solare. Ian Paice, storico batterista Made in Deep Purple, si è esibito la sera del 7 settembre sul palco dello splendido Teatro di Verdura, insieme all’Orchestra Giovanile del Conservatorio “Vincenzo Bellini” e a una band di giovani e promettenti rockettari, in un Tribute to Jon Lord, lo storico tastierista, “genio dell’hammond” e cofondatore dei Deep Purple, prematuramente scomparso il 16 luglio di quest’anno.
Insieme ad alcune storiche hits della band di Hertford, il concerto ha regalato splendide partiture, purtroppo meno note, scritte proprio da Jon Douglas Lord per band e orchestra: «Tutto nasce – ebbe a dire lo scorso 27 aprile al Teatro Golden di Palermo – dal mio amore sconfinato per la musica e dalla mia consapevolezza che la magia di un’orchestra, composta da quaranta, settanta o ottanta persone, crea un unico suono molto simile all’idea che ho del Paradiso. Per me è stato come scrivere una canzone d'amore, unendo il mio sentimento per la musica rock a quello per la musica sinfonica».
Il concerto si è aperto con due ballate per orchestra e voce: la malinconica Wait a While e Pictured within; la prima, splendidamente interpretata dalla soave voce di Germana Di Cara e la seconda, da quella calda e potente di Rocco Tarantino. Poi l’ingresso in scena di Ian Paice e via con Pictures of home, Burn, Soldier of Fortune, la mitica Highway star e Perfect strangers. Il pubblico, realmente in delirio, ha abbandonato le comode “poltronissime” e si è gettato, come da tradizione rock, ai piedi del palco, osannando Paice e applaudendo fortemente la band, i vocalist e la (sempre più) sorprendente Orchestra Giovanile del Conservatorio diretta da un Alberto Maniaci scatenato. Pausa breve e si ricomincia con altri due brani scritti da Lord: la ballata The sun will shine again e Bourrée, partiture dal sapore mediorientale. Poi il meglio dei Deep Purple: Lazy, Space Truckin’, la grandissima Child in time e Black night. Qui, un plauso particolare va ai ragazzi della band che hanno infiammato il pubblico con gli a solo di Mimmo Di Bari (chitarra), le urla in perfetto “stile Ian Gillan” di Rocco Tarantino, la ritmica precisa di Davide Femminino (basso), regalando sensazioni woodstockiane grazie anche al suono della mitica hammond di Fabrizio Forte. Un climax che ha visto l’apice nel solo di Ian Paice, geniale, preciso e potente come sempre. Applausi, lancio delle bacchette e il bis che tutti, in realtà, si aspettavano: Smoke on the water. Concerto finito e via nei camerini, dove trovo Ian Paice, accerchiato e sorridente, concedere autografi sui vinili di Made in Japan, foto (a centinaia!) e interviste. Grandi persone lo si diventa, “miti” si nasce.
Complimenti all’organizzazione che ha capito qual è la strada da seguire: puntare sui giovani, i loro gusti, le loro aspirazioni e le grandissime qualità che possiedono.
Spettacoli – Un mito di nome Ian Paice. Le immagini documentano alcuni momenti del concerto Tribute to Jon Lord che si è svolto al Teatro di Verdura di Palermo, il 7 settembre 2012, con Ian Paice insieme all’Orchestra Giovanile del Conservatorio “V. Bellini” & Electric Band diretta da Alberto Maniaci. – Sicily Present