Si apre la Settimana Alfonsiana: Duo Enarmonico in prima linea

duo-enarmonico 2

(23 settembre 2013) – Alessandro Baricco diceva: «La musica è l'armonia dell'anima». Giusto. E quando le anime sono più di una, le armonie si moltiplicano, e magari divengono sonate e rondò. Ed è andata esattamente così sabato 21 settembre, presso la Sala Scarlatti del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo, in vista del primo concerto di apertura per la celebre nonché diciannovesima Settimana Alfonsiana, già da molti anni sotto le ali culturali e spirituali del Redentorista Padre Nino Fasullo.

In occasione di questo nuovo appuntamento con la musica, è stato il Duo Enarmonico, Irene Maria Salerno al pianoforte e Davide Velardi alla chitarra, ad aprire ufficialmente le danze alfonsiane.

Antonio Diabelli, Mauro Giuliani e Mario Castelnuovo Tedesco: questi sono stati gli autori proposti ed egregiamente eseguiti durante la prima parte del concerto, un raffinato e consapevole recupero del tardo, tardissimo Ottocento.

Un trionfo di svariata contemporaneità è stata invece la seconda parte del concerto che, grazie alla straordinaria ludicità della sua pianista e ai morbidi pizzicati del suo chitarrista, ha offerto al suo attentissimo pubblico le brillanti melodie e armonie del nostro secolo. A spalancare le porte sentimentali al nostro tempo e alla nostra malinconica Sicilia è stato Alberto Maniàci, con Joyoux, il cui tema, delicatissimo, modulato e riavvolto dalle sue ricerche armoniche, ci ha riportati al nostro presente.

È stata poi la volta di Andrea Ferrante, con Dimenticata luna e, in particolare, Emanuele Giacopelli, con Invention, in una prima assoluta dedicata proprio ai suoi giovani esecutori. Un volo in Spagna è stata la Sonta di Ugo Di Piazza, giovane e promettente compositore palermitano che ha strappato uno degli ultimi e più scroscianti applausi della serata.

E per concludere, Rossini, finestra musicale sempre aperta a metà tra ieri ed oggi, con la celebre Ouverture del Barbiere di Siviglia, rielaborata per chitarra e pianoforte da François De Fossa.

Ponti di idee e di secoli: la musica può.