(26 gennaio 2016) – Il Castello Ursino, fortificazione catanese voluta da Federico II di Svevia nella metà del 1200, ospita dal 18 ottobre 2015 la mostra “Chagall. Love and life”, dedicata al pittore Marc Chagall, celebre artista nato in Russia il 7 luglio del 1887 ma attivo nella Francia dei primi del ‘900. La mostra, dopo la recente proroga, resterà aperta fino al 3 aprile 2016.
Fra le sale del castello federiciano, oggi Museo civico della città etnea, è possibile ammirare la collezione dell'Israel Museum di Gerusalemme che consta di tantissimi disegni del pittore russo e di molte tele che esprimono al meglio l’ispirazione pittorica e la capacità espressiva di Chagall.
La mostra è suddivisa in sezioni, attraversando le quali, oltre ad ammirare la fortezza sveva, è possibile prendere visione dell’intera biografia dell’artista, scorrendo attraverso il rimpianto per la sua infanzia e il ricordo dei luoghi natali, seguendo una narrazione per immagini scandite dall’immenso amore per Bella, sua consorte e musa ispiratrice di tante sue opere famose in tutto il mondo.
“La mia arte è forse selvaggia: una goccia di mercurio fiammeggiante”, scrisse l’autore, “Non dite che sono bizzarro, anzi, sono realistico, amo la terra!”. Tanti sono i pannelli che spiegano i contenuti delle teche e spesso riportano brani estratti dal libro “Ma Vie”, “La mia vita”, autobiografia scritta tra il 1921 e il 1922.
Nelle sezioni “Ritratti” e “I libri di Bella Chagall” sono contenuti numerosi disegni le cui immagini rievocano i suoi anni giovanili spesso stilizzati con forme geometriche che rendono accattivante la lettura dell’opera stessa; a seguire le illustrazioni che Marc Chagall disegnò sui testi dei due libri scritti dall’amata moglie, sposata nel 1915 e scomparsa prematuramente nel 1944.
Fra le opere della prima sezione appaiono “Il vecchio ebreo”, “Al cancello”, “Alla tomba di mia madre”, “Automobilista”, “La casa del nonno”, “Amanti sulle sponde del fiume”, “Al cavalletto” e poi ancora “Il rabbino” e “Autoritratto”.
Nella seconda sala, uno degli antichi corpi di guardia del castello, ammiriamo altre opere che rievocano la sua infanzia e l’adolescenza: “Padre”, “Madre e figlio”, “Nonna”, “Nascita”; in questi piccoli capolavori emergono tutti i concetti chiave caratterizzanti l’immensa produzione di Chagall ossia la nostalgia per l’infanzia, talvolta simboleggiata dalla neve, l’amore per la famiglia e l’ebreo, rappresentato tramite la figura di un vecchio dalla folta barba nera, con un berretto rosso ed un grande sacco sulle spalle; è questa la figura dell’ “ebreo errante” o “uomo dell’aria”, costretto a vagare fino alla fine del mondo, un uomo eternamente volteggiante fra le pieghe della storia in cerca di una patria definita: tali simbologie sono espresse con dolce forza nell’opera “Sopra Vitebsk”, sua città natale nella quale ritornò per qualche anno nel 1914; in questa grafite e matita su cartone emerge uno degli obiettivi dell’opera di Chagall ossia quello di creare una sorta di arte pittorica ebraica, poco conosciuta e fino ad allora poco diffusa.
In “Ritratti ed autoritratti” vi sono “Autoritratto con sorriso”, “Autoritratto con smorfia”, “Marc Chagall”, “Bella” e poi “Il ponte”, “Coppia di amanti”; quattro versioni de “Il compleanno” sono invece esposte nella sezione “First Encounter” e a fianco di queste ultime opere un grande pannello ripropone la prima parte del secondo libro di Bella Chagall.
Fra le altre opere “Promenade”, “Il treno”, “Uscita con papà”, “L’orologiaio”, “La barca”, “Estate in campagna”, “La festa dei tabernacoli” e “Studio per il mercante di bestiame del 1912”.
Dopo aver letto e studiato le favole di La Fontaine sente il bisogno di conoscere più a fondo il mondo delle piante e dei fiori e nel 1926 si trasferirà in Auvergnea Chambonsurlac, in una casa che tanto ricorda la sua a Vitebsk: risale a quel soggiorno francese “La Chiesa di Chambonsurlac”. “Acrobata sdraiato”, “Il corvo e la volpe”, “I due muli”, “La volpe e la cicogna”, “il cigno e il cuoco”, “La gallina e la perla”, “L’aquila e lo scarabeo”, “Il leone innamorato”, “La gatta tramutata in donna”, “Il pavone e Giunone”, sono alcuni titoli di disegni che rievocano la produzione di La Fontaine ed esposte nell’area dedicata.
La sezione “Anime morte” contiene alcune incisioni di Chagall realizzate per illustrare l’omonimo romanzo di Gogol scritto nel 1842; fra le acqueforti presenti “La piccola città”, “Petrucka”, “I giocatori di carte”e “Folla di contadini”.
Nel 1930 a Marc Chagall viene commissionato di illustrare la Bibbia: nella sezione “Illustrazioni della Bibbia” ammiriamo “Davide”, “Mosè”, “Davide e Betsabea”, “La tomba di Rachele”, “Mosè riceve le tavole della legge”, “Il sacrificio di Isacco”, “Apparizione” “Crocifissione”, “Traversata del Mar Rosso”, “Il sacrificio di Noè” e “Interno di una sinagoga di Safed”, tutte opere che, come quelle dei precedenti progetti relativi a Gogol ed a La Fontaine, mediante accurate incisioni l’artista esprime al meglio il senso di ogni episodio narrato e, nella Bibbia più che mai, curandone ogni peculiarità specifica.
“Chagall e il tema degli innamorati”, è questa l’area dell’esposizione dove sono raccolti forse i dipinti più celebri e sicuramente quelli che hanno contribuito a rendere Marc Chagall famoso in tutto il mondo: il suo smisurato amore per la sua consorte Bella portò l’artista a celebrare l’amore e la felicità coniugale a tal punto da divenirne quasi un simbolo.
E come non rimanere incantati nell’ammirare la vivacità e la festa dei colori così protagonisti di “Alba”, “La passeggiata”, “Coppia di innamorati con gallo” e “Coppia di innamorati con fiori”, opera del 1949 nella quale primeggiano le sagome dei due amanti che volteggiano venendo fuori come un soffio leggiadro da un mazzo di coloratissimi fiori.
Tra un’area tematica e l’altra è possibile prendere visione di un interessante filmato sull’artista proiettato in un suggestivo angolo del castello, cimentarsi con la creazione di cartoline personalizzate utilizzando degli speciali timbri che raffigurano le caratteristiche dell’opera di Chagall e, infine, divertirsi a comporre un proprio Chagall, realizzandolo con dei grandi magneti nei quali sono stampati i particolari pittorici più famosi delle sue opere, creando così una propria tela da fotografare e condividere sui social network attraverso l’hashtag creato per l’occasione.
Osservando questi disegni e tutte le tele che seguiranno si seguirà un excursus completo dell’arte russo-ebraica intrisa di avanguardia parigina in cui si fonde l’essenza e il profumo dell’amore per Bella, creando uno stile davvero unico attraverso il quale si percepisce la sensibilità e la profondità artistica dell’autore che mira ad un significato universale di pieno ottimismo: “Ho portato dalla Russia i miei oggetti e Parigi vi ha gettato su la luce”.
ARTE - Tra amore e vita: l'arte di Chagall al Castello Ursino di Catania
(ph. Carlo Guidotti)