Mercoledì 7 settembre 2016 è stato presentato a Marianopoli, il libro della pianista Maria Ausilia Di Falco “Ascoltando l’Io”, edito da People & Humanities; presenti all’incontro l’autrice e l’editore Mauro Buscemi; a me, Carlo Guidotti, è stato affidato il compito di relatore della conferenza.
La location scelta per questo evento è assolutamente d’eccezione: a far da teatro è stata infatti la sala Sicania del Palazzo dei Musei che ospita il Museo archeologico e il Museo etnografico che, con i preziosi reperti custoditi, fanno da immortali testimonidella storia della cittadina nissena, l’antica Mytistraton, che affonda le sue origini nella notte dei tempi.
La musicoterapia è l’oggetto degli studi dell’autrice che ne delinea, nel suo libro, gli aspetti storici, le modalità e gli ambiti di applicazione di questa particolare, e poco conosciuta, branca della musica che vede la sua contestualizzazione tra arte e scienza.
L’assessore alla cultura prof.ssa Maria Antonietta Vullo hadato il via ad una serata particolarissima presentando gli ospiti.
Ad introdurre il tema è stato il sindaco, l’arch. Carmelo Montagna che ha parlato dell’incontro come di un “esperimento intrigante” che ben si sposa proprio con i suoi recenti studi sulla musica prodotta e trasmessa nelle sue forme originarie e nella propria vibrante essenza.
È questa la cosiddetta archeoacustica di cui parla il primo cittadino di Marianopoli, una forma comunicativa primordiale che ben si lega al concetto stesso di musicoterapia, la quale “ci riporta alle radici ancestrali della nostra civiltà, ossia la musica come cura, ripresa in tempi più recenti in famose tradizioni popolari”.
Le ragioni editoriali e le motivazioni dell’incontro sono state descritte dall’editore Mauro Buscemi che ha prodotto questo libro, che include la prefazione della docente e pianista Dorotea Cei, inserendolo in “Pentagrammi e parole”, collana coordinata dal musicologo Simone Piraino.
“Quando il passato non illumina più l'avvenire, lo spirito avanza nelle tenebre”; citando Alexis de Tocqueville, Buscemi ha sottolineato con forza l’importanza di conservare la nostra memoria nel tempo essendo essa un valore universale ed assoluto per il popolo e per ogni singola persona che con il proprio vissuto storico compone la società nella quale viviamo.
Emerge quindi profonda ammirazione ed al tempo stesso gratitudine per l’eccellente promozione e per l’attenta tutela del bene monumentale ed archeologico del territorio di Marianopoli.
Conservare il senso della propria identità è una delle premesse, se non la premessa fondamentale, per avventurarsi nella storia che avanza e che lancia sempre nuove sfide, anno dopo anno e secolo dopo secolo, conclude Mauro Buscemi.
Nel mio intervento ho delineato i caratteri costitutivi essenziali del libro che, suddiviso in quattro sezioni, affronta le tematiche della musicoterapia, i parametri applicativi, le tipologie e le finalità. Sin dai primi istanti della propria vita ogni uomo è avvolto in un cosiddetto involucro sonoro; come è ampiamente descritto nel testo, "in principio non era il logos bensì il suono”, infatti già nella vita intrauterina il bimbo è avvolto in un ambiente acustico le cui sonorità, come è stato dimostrato scientificamente, lo accompagneranno per tutta l’esistenza, influenzandone i propri comportamenti e la propria più intima essenza.
Il senso dell'udito diviene quindi preponderante assumendo la caratteristica di un senso che accoglie e sintetizza tutte e cinque sensi; una musica quindi che è passato, quindi la nostra memoria, presente, ossia il nostro stato emozionale attuale, e futuro, determinando la nostra vista che verrà.
In questo complesso quadro si inserisce la musicoterapia che assume finalità sia diagnostiche che applicative avendo i caratteri della prevenzione, della riabilitazione e della cura; tripartizione che ancora una volta si riaggancia alle tre epoche del passato, presente e futuro, applicate alla medicina.
La musica quindi intesa come la più strutturata è complessa forma d’arte, una musa delle muse che è capace con la sua architettura di creare e di trasferire emozioni ma anche quindi di curare diverse patologie e disabilità.
Nel testo vengono spiegati nel dettaglio, mediante numerose tabelle e schemi, alcuni parametri quali ad esempio l'iso, ossia il vissuto sonoro di ogni individuo, e alcuni strumenti, primo fra tutti la ruota degli umori, che verrà sperimentata proprio durante la serata mediante la descrizione dell'autrice e l'esecuzione musicale dell’ensemble “I suoni indiscreti”.
Il testo si conclude con un diario di un'esperienza personale vissuta durante il lavoro di ricerca di Maria Ausilia Di Falco con la musicoterapista, cantante ed animatrice di psicofonia Elide Scarlata con la quale, da Bach a Schonberg, vengono attraversati diversi secoli artistici e diversi stati emozionali.
L’intervento conclusivo è riservato a Maria Ausilia Di Falco che narrando della genesi del libro e della musicoterapia stessa, ricorda come quest’ultima nasca dall’osservazione del potere astratto della musica e di come essa influenzi i comportamenti dell’uomo con il proprio potere vibrazionale.
“La musica rappresenta quello stimolo psicofisico che influisce sull’equilibrio delle nostre particelle corporee”, ha ricordato la Di Falco spiegando come la musica influisca sui nostri neuroni fino a portare il cervello ad uno stadio analogo a quello mistico della meditazione e della preghiera; ciò dimostrerebbe quanto sia importante per i bambini studiare la musica, in quanto capace di influire positivamente sulla corteccia cerebrale migliorando le capacità mentali, comportamentali e di apprendimento.
Dopo aver approfondito il concetto di iso, l’autrice ha spiegato la funzionalità della ruota degli umori, supportata dalle magistrali esecuzioni dei “Suoni indiscreti” i quali hanno dato vita ad un inusuale e coinvolgente esperimento mediante il quale è stato possibile far migrare il proprio Io attraverso i più diversi stati emotivi, secondo delle rigorose logiche conseguenziali, conducendo ogni componente dell’uditorio dallo stato primordiale di disordine e di caos verso quello della gioia, percorrendo un armonioso viaggio tra le note di Bach, Vivaldi, Elgar e Pachbel, senza dimenticare la spensieratezza sprigionata dalle allegre note di Scott Joplin, riarrangiate da Marvin Hamlisch per il film La stangata che ci condurrà finalmente nel vortice emozionale della nona sinfonia di Beethoven che con l’Inno alla gioia pone termine al percorso.
La serata si è conclusa con una coinvolgente esperienza di musicoterapia recettiva durante la quale il pubblico, coprendo gli occhi con una benda nera, ha ascoltato un’altra grande interpretazione dell’ensemble, Gnossienne n.1 di Erik Satie, che ha consentito a tutti i partecipanti di assorbire ogni singola nota e di legarla insieme alle altre in un’unica sinfonia dell’anima.
Dopo un richiestissimo bis termina, con i saluti conclusivi dell’editore Buscemi ed il ringraziamento dell’autrice al musicista Emanuele Anzalone, un evento davvero speciale che ha fuso le parole ai pensieri, la storia con l’avvenire, le note alle emozioni.
CONVERSAZIONI - Presentato a Marianopoli il libro 'Ascoltando l'io': studi ed esperienze di musicoterapia di Maria Ausilia Di Falco
Foto di Carlo Guidotti e Arcangelo Vullo