A Santa Lucia del Mela, sede della Prelatura fino al 1986, nella Sala conferenze del Castello si svolto il Convegno Internazionale di studi “Sicilia Millenaria: dalla microstoria alla dimensione mediterranea” organizzato dall’arch. Filippo Imbesi, dall’Università di Messina e dalla locale Amministrazione Comunale. Dal 13 al 16 Ottobre 2016 si sono avvicendati sessanta relatori, studiosi prestigiosi, per un momento di riflessione e ricerca sulla Sicilia e tra loro, nella sezione Arte, il campobellese prof. Calogero Brunetto, Vice Presidente della Società Agrigentina di Storia Patria, che in anteprima assoluta ha presentato ad un attento e qualificato pubblico la monografia “I Bagnasco, duecento anni di scultura in Sicilia”. Lo studio che si avvale della presentazione del prof. Felice Dell’Utri, si fregia del patrocinio morale del Comune di Campobello di Licata, della locale Associazione Culturale Tria Casalia e della Società Agrigentina di Storia Patria mentre la stampa è stata sostenuta in parte dall’Associazione Onlus Pa.Sol di Campobello di Licata, presieduta da Carmelo Ciotta che ha condiviso, anche questa volta, l’importante progetto culturale.
La ricerca più che ventennale sui Bagnasco condotta dall’architetto Brunetto, uno dei maggiori esperti di scultura lignea in Sicilia dei secoli XVIII e XIX, ha prodotto finalmente la prima monografia aggiornata sulla prestigiosa famiglia di artisti palermitani che, oriunda dal Piemonte e trapiantata in Sicilia, svolge per più di due secoli l’attività scultorea arricchendo di opere buona parte delle chiese nel Val di Mazara. Per le sue geniali doti, la personalità di spicco si rivela Girolamo Bagnasco (1759-1832) che gli eventi spingono nell’ambito della coeva cultura artistica verso un salto qualitativo trasformando l’attività di bottega ereditata dal padre Giovanni, dedita all’intaglio, all’ornato e alla esecuzione di raffinate e ricercate statuette da presepe, con la più proficua scultura lapidea e lignea, di produzione di statue a grandezza naturale. Girolamo, riconosciuto caposcuola della numerosa famiglia, si forma dapprima nella bottega paterna, poi incoraggiato dal duca di Serradifalco, che lo sostiene a proprie spese per tre anni, frequenta l’Accademia della Regia Università di Palermo e perciò l’ambiente di illustri artisti del periodo tra i cui Giuseppe Velasquez.