(19 gennaio 2016) – Dal 19 al 25 gennaio 2016 al Liceo Artistico Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara si terrà una mostra dal titolo Lo sviluppo ha un volto - Persona, educazione e desiderio, realizzata da AVSI - Associazione Volontari Servizio Internazionale. La mostra è il momento finale di una attività didattica di approfondimento, svolta all'interno della scuola con alcune classi, sul tema dello sviluppo e sulla questione, oggi sempre più attuale, dei profughi e della loro accoglienza. Attraverso un percorso la mostra fa capire che cooperare allo sviluppo si può fare non attraverso il semplice assistenzialismo che spesso è privo di risultati concreti ma incontrando le persone e aiutandole a riconoscere in se stesse e nella vita un valore e una dignità inestimabili. Attraverso le storie raccontate nei pannelli della mostra si può capire proprio che quando la persona scopre il suo valore diventa libera e protagonista e si accende in lei il desiderio del bello, del vero e del bene. La mostra fa scoprire che la cooperazione internazionale non può essere solo frutto di organizzazione e di risorse economiche, queste da sole sembrano non bastare, ma è fondamentale un incontro tra persone che fa riaccendere il desiderio, dinamismo costitutivo dell'uomo, senza il quale non si può essere protagonisti ma solo schiavi delle proprie condizioni di vita. Che sia necessario un incontro vero con l'altro ce lo ha detto in questi giorni anche Mons. Lorefice, Arcivescovo di Palermo, in occasione della Giornata mondiale del migrante: "Perchè ci sia un dialogo, deve esserci una reciprocità. Io mi arricchisco della diversità dell'altro e l'altro si arricchisce anche della mia ricchezza, della mia identità".
Domandiamo al responsabile di AVSI a Palermo, il dott. Valerio Montalbano, quali sono le attività di AVSI nei diversi paesi del mondo in cui è presente e con quali modalità opera per sostenere lo sviluppo.
"La Fondazione AVSI opera nei settori socio-educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni, raggiungendo più di 2,6 milioni di beneficiari diretti. La sua missione è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica. Lo staff AVSI è composto da 1.270 persone che lavorano in queste attività nel mondo. Una rete di circa 1.000 volontari in Italia, coinvolta in attività di sensibilizzazione e fundraising a favore di AVSI, che incontra in un anno circa 400.000 persone. Il metodo di AVSI si può sintetizzare in 5 punti:
1.LA PERSONA AL CENTRO - La persona come un essere unico e irripetibile, nelle sue relazioni fondamentali. Irriducibile a qualsiasi categoria sociologica o al limite che vive;
2.PARTIRE DAL POSITIVO - Persone e comunità sono una ricchezza. Valorizzare ciò che hanno costruito e aiutarle a prendere coscienza del proprio valore e dignità;
3.FARE CON - Partire dal rapporto con le persone e costruire insieme, con loro e tra loro;
4.SVILUPPO DEI CORPI INTERMEDI E SUSSIDIARIETÀ - Favorire la capacità associativa, riconoscere e valorizzare i corpi intermedi e un tessuto sociale partecipato;
5.PARTNERSHIP - Favorire sinergie con tutte le entità sul territorio per ottimizzare l’uso delle risorse;
Quali sono in particolare i progetti sostenuti con la raccolta fondi di quest'anno?
"La Campagna Tende quest’anno propone di sostenere il cammino, almeno per un tratto, di chi è stato costretto a lasciare la propria casa: PROFUGHI E NOI. TUTTI SULLA STESSA STRADA. Sei progetti di sviluppo nei luoghi di crisi come Sud Sudan e Iraq, di supporto nelle "terre di mezzo" come Libano e Giordania e di accoglienza e integrazione in Italia".
Perchè identità e culture diverse si incontrino senza che nessuno perda se stesso, anzi arricchendosi della ricchezza dell'altro, è necessaria l'educazione. La scuola ha, quindi, un ruolo importante nella 'costruzione' di una società autenticamente solidale e aperta.
Chiediamo alla Dirigente Scolastica del Liceo artistico V. Ragusa e Otama Kiyohara Prof.ssa Giuseppa Attinasi quanto è importante, soprattutto nel momento presente, educare i ragazzi ai valori della solidarietà.
“Oggi più che mai, in una società che vede crescere i fenomeni di violenza, le spinte distruttive, il nichilismo, oppure la rassegnazione e il conformismo, o ancora, l’indifferenza verso l’altro, l’individualismo, l’insensibilità, è necessario promuovere una vera e propria cultura della solidarietà a tutti i livelli. Il compito di preparare il terreno affinché il seme della solidarietà germogli non può che spettare alla scuola. È un compito non facile che significa, prima di tutto, garantire l’esercizio del diritto degli studenti al successo formativo e alla migliore realizzazione di sé in relazione alle caratteristiche individuali, secondo principi di equità, di pari opportunità e di inclusione; significa, poi, promuovere nei giovani sentimenti di comprensione, di collaborazione, di solidarietà verso chi, non per sua scelta, è stato meno fortunato. La scuola, dunque, deve sollecitare l’interiorizzazione di valori umani che spingano alla riflessione interiore e all’analisi delle discriminazioni sociali, sulla base del riconoscimento dell’altro, del valore della diversità, della bellezza del dialogo e del convivere civile, della partecipazione al bene comune, come presupposti per evitare il sorgere di pregiudizi verso altre persone e culture. In altre parole, la scuola è il luogo dell’incontro tra soggetti e identità narranti, che devono dare voce e volto ad nuovo Umanesimo, ovvero ad orizzonti di solidarietà, giustizia, tolleranza, pace e rispetto dell’alterità”.
Chiediamo ancora alla prof.ssa Attinasi che significato può avere per i ragazzi poter sostenere a distanza la crescita e lo studio di un bambino lontano da noi e bisognoso del nostro aiuto.
“La scuola ha il compito di far germogliare i semi dell’Umanesimo: solidarietà, giustizia, pace, tolleranza, rispetto dell’alterità. Compito non facile in una società caratterizzata dall’innalzamento di muri invisibili e insidiosi, quali il particolarismo etnico-razziale e confessionale, la presenza di sistemi economici elaborati per proteggere i privilegi di pochi condannando alla miseria larga parte della popolazione mondiale.
Tuttavia, in una società in cui scompare l’orizzonte della speranza, l’uomo è speranza.
Ed allora, poter sostenere a distanza la crescita e lo studio di un bambino lontano da noi potrà promuovere negli studenti l’apertura della mente e del cuore a concreti e convinti atteggiamenti di solidarietà. Inoltre, solleciterà un processo di consapevolezza sia rispetto alla lettura del mondo in una prospettiva planetaria, sia riguardo alla scoperta dei valori e dei diritti umani di cui ogni uomo è portatore. In una parola, consentirà il riconoscimento della dignità dell’uomo”.
La mostra sarà visitabile presso Liceo Artistico V. Ragusa e O. Kiyohara, p.zza Turba 71 nei giorni: giovedì 21 gennaio h 8.30-13.30; venerdì 22 gennaio h 10.30-15.00; lunedì gennaio 25 h 10.30-15.00