Le relazioni umane al centro del Convegno Internazionale “Scienza e Poesia”

 

Il 27 ottobre scorso si è svolto a Palermo un interessante Convegno internazionale di carattere multidisciplinare organizzato dalla Sezione di Psichiatria del Dipartimento di Biomedicina e Neuroscienze dell’Università. Un incontro di studio e formazione, a più voci (medicina e filosofia, psicologia e sociologia) e con la collaborazione dello Iarfs (Istituti Ricerca Formazione Sistemica), per approfondire le nuove prospettive dell’approccio “sistemico-processuale”, nel campo delle neuroscienze della salute mentale e degli studi sul comportamento.

Termini sicuramente un po’ complessi per chi non è cultore della materia, ma che in realtà ci conducono al cuore delle relazioni umane e dell’individuo nella sua esperienza del mondo. Ci parlano del disagio degli adolescenti e di quanto sia importante per l’uomo e per la sua serenità l’esistenza dell’arte, della poesia.

Parlano di famiglia e di amore.

Sul significato dell’arte è intervenuto il professore Daniele La Barbera, direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Palermo. In un dinamico excursus ha citato i primi tentativi umani di accedere alla dimensione creativa mediante i graffiti, accostandovi l’immagine attualissima di chi, invece, vuole distruggere l’arte «con furia iconoclasta»: gli assassini terroristi che hanno distrutto antichi capolavori a Mosul e Palmira, e prima ancora in Afghanistan.

Si è soffermato sulla perdita dell’universo simbolico, gravissima perché «genera energia distruttiva e depressione», e sulla distruttività del narcisismo per le relazioni umane (rappresentativa in tal senso La morte di Narciso di Salvator Dalì).

Sui tempi del poeta ha parlato, proiettando anche originali slide, la dottoressa Donatella Ragusa, neuropsichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza e psicoterapeuta (Istituti Associati Ricerca e Formazione Sistemica di Palermo). Da sempre filosofi, scrittori, scienziati, poeti si sono interrogati sul tempo, esprimendo in maniere diverse il loro rapporto con esso. Dalla poesia epica (nata per tramandare e celebrare imprese straordinarie, leggendarie) a L’Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud (la dimensione del tempo nel sogno); dalla poesia lirica (da Petrarca a Leopardi, con la indimenticabile e accorata L’infinito) sino all’opera somma di Marcel Proust interamente dedicata alla memoria e a Montale, Ungaretti e Prevert con la profondità del loro sentire gli eventi del tempo presente. E perfino le famiglie, un po’ tutte le famiglie, hanno i loro “miti” e trame, episodi narrati che, a volte, servono anche a mascherare qualche piccolo o grande segreto familiare.

La dottoressa Maria Ales, psichiatra e psicoterapeuta dello Iarfs di Palermo, per parlare del disagio nell’adolescente ha fatto ricorso alla bella immagine del volo del cormorano. Il piccolo uccello per imparare a volare compie 4 o 5 salti ed all’inizio di ogni salto “regredisce” per poi spiccare il volo; così come l’adolescente (un “pre-adulto in svincolo”) che si accinge ad abbandonare il nido-casa per divenire autonomo e indipendente. Al comparire di gravi disagi diventa fondamentale l’interrelazione tra azione terapeutica e intervento familiare. Quando un ragazzo regredisce, “si ferma”, deve crescere il peso dell’azione terapeutica. Ma, ristabilito un certo equilibrio, è giusto che l’intervento del medico e dello psicologo sia minimizzato.

Il dottor Raffaele Cascone, psicologo e cultore della materia (Università di Palermo) ha poi sottolineato la necessità di fornire alla psicoterapia una base filosofica e scientifica, dando il giusto tributo ai più recenti studi nel campo delle neuroscienze, in particolare dell’epigenetica applicata o finalizzata all’analisi del comportamento umano.

Lo psichiatra e psicoterapeuta Gennaro Galdo (docente e fondatore dell’Istituto Psicologia e Psicoterapia Relazionale e Familiare di Napoli e presidente dell’Istituto a Salerno) ha parlato del mediterranean approach applicato alla terapia familiare, con interessanti riferimenti culturali a partire dalle opere di Omero ed Archimede per arrivare alla rivoluzionaria teoria delle “intelligenze multiple” dello psicologo statunitense Howard Gardner.

Altri interventi, di carattere filosofico, sono stati di Martin Savransky – docente e ricercatore di Filosofia della Scienza Sociale al Goldsmith College di Londra che è intervenuto a proposito della “esperienza della rilevanza” in campo conoscitivo filosofico, al fine di una “etica” della conoscenza e di Antonella Chiofalo docente al Centro Studi della Complessità Edgar Morin, Dipartimento di Filosofia dell’Università di Messina che ha parlato di Niklas Luhmann, insigne sociologo e filosofo tedesco, conosciuto per le sue teorie sugli effetti della comunicazione nell’ambito dei sistemi sociali.

 

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