Nella Basilica Cattedrale di Monreale il 20 dicembre si è tenuto in anteprima mondiale il concerto multimediale per pianoforte, intitolato Domus Dei et Ianua Coeli ispirato proprio agli splendidi mosaici del Duomo, famoso in tutto il mondo e riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco: compositore ed esecutore il Maestro Marcelo Cesena, con la regia di Alessandro Spinnato.
È stata una serata da ricordare: il numeroso pubblico, accolto da un Duomo interamente illuminato, ha avuto l’impressione di essere immerso in un abbraccio luminoso e caldo nello stesso tempo; la musica e le immagini proiettate su due maxi schermi che riportavano le scene raffigurate dai mosaici con effetti in 3D hanno fatto il resto.
Dopo le prime note ci si è immersi nella musica e fatti prendere dalla bellezza che si è imposta e che rimandava necessariamente ad una Bellezza altra perché in un contesto simile tra musica e immagini dell’arte non si può non pensare che dietro queste creazioni non ci sia un’esperienza vissuta profondamente dell’Assoluto, di Dio che si incarna anche grazie agli uomini che gli vogliono rendere lode, come è stato per tutti quelli che in un momento lontano della storia hanno edificato lo splendido complesso del Duomo e per il Maestro Cesena che ha voluto ripercorrere con la sua musica la storia della salvezza.
Lo stesso pensiero ha voluto esprimere l’Arcivescovo Michele Pennisi con queste parole: “Il concerto nell’approssimarsi del Natale può aiutare a fare memoria nella propria vita del significato dell’Incarnazione del Figlio di Dio, che ha mutato il corso della storia e ha rivelato la dignità di ogni uomo e ogni donna creati ad immagine e somiglianza di Dio e resi per grazia figli nel Figlio”.
Marcelo Cesena, brasiliano ma con una famiglia originaria italiana, compositore e pianista di grande valore artistico, riconosciuto a livello internazionale, ha realizzato negli ultimi anni centinaia di concerti in tutto il mondo e ha suonato nel 2014 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. Il suo repertorio è molto vasto: va dalla musica classica, alla musica tradizionale brasiliana fino alle interpretazioni delle colonne sonore del grande cinema. Ultimamente a Palermo è stato protagonista di un concerto con le musiche di Ennio Morricone nel quartiere di Danisinni in occasione della manifestazione Piano city.
Cesena già nel 2016 si era confrontato con la grande arte italiana componendo una suite musicale intitolata “Armonie Giottesche”, ispirata agli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni a Padova. Quest’ultimo lavoro nasce dallo stupore per la bellezza dei mosaici durante la sua prima visita a Monreale nel 2016. Il progetto musicale si è realizzato nell’arco di due anni grazie alla consulenza teologica di don Nicola Gaglio, parroco del Duomo, ed è stato abbracciato e sostenuto dalla Diocesi di Monreale e in prima persona dall’Arcivescovo Michele Pennisi.
La composizione ripercorre un itinerario storico e logico e inizia con il brano Ianua coeli che indica la porta della basilica e nello stesso tempo la porta attraverso la quale si giunge al Cielo a sottintendere che Dio non ha lasciato solo l’uomo, ma ha lasciato una strada da poter percorrere per giungere a Lui ed è la Chiesa. Il percorso si snoda attraverso i momenti della creazione, in particolare dell’uomo, creatura fatta ad immagine e somiglianza del suo creatore, poi la musica accompagnata dalle immagini del ciclo musivo del Vecchio Testamento si immedesima nel tentativo dell’uomo di essere come Dio; l’uomo infrange il patto di alleanza e viene punita la sua ribellione, ma l'alleanza viene ristabilita tra Dio e il suo popolo con Abramo fino a quando arriva la pienezza del tempo e l'alleanza che Dio vuole stringere con la sua creatura si rinsalda. Ed allora manda il suo figlio ed ecco che la musica accompagna i passaggi narrativi del Nuovo Testamento: la nascita di Gesù, il battesimo, i miracoli finché viene l'ora e Gesù viene condannato e messo in croce, ma la storia della salvezza continua perché Gesù non è nel sepolcro, ha vinto la morte, è risorto. L'ultimo brano della composizione è dedicato a Cristo Pantocratore, non poteva essere diversamente. Il Pantocrator campeggia nella volta dell’abside e il suo sguardo intercetta chiunque entri nel Duomo, attrae l’attenzione e interpella.
E il Maestro Cesena si è fatto proprio interrogare da quello che ha visto, dal testo biblico per immagini, il punto di vista infatti è capovolto, la sua musica non è interpretazione degli avvenimenti rappresentati nei mosaici, non è semplice commento, è una musica che nasce da una immedesimazione che avviene nella contemplazione e nella preghiera, come ha spiegato lo stesso compositore. La composizione di questa musica è il frutto di una ascesi, l’ascolto invita anche noi a compierla, come in realtà accade nel guardare contemplando il percorso narrativo dei mosaici dalla creazione fino all'incontro con lo sguardo paterno e tenero del Pantocrator che attira a sé a ricordare che la vita è vocazione, risposta ad una chiamata del Padre.
Come non essere grati a Marcelo Cesena per la sua musica e al regista Alessandro Spinnato per le sue meravigliose inquadrature che ci hanno fatto fermare ad ascoltare e guardare con attenzione permettendo anche a noi di stupirci di fronte alla bellezza che spesso consumiamo in modo frettoloso e distratto, perché non riusciamo ad avere lo sguardo aperto e il cuore pronto per una rivelazione.