Una volta c’erano “quelli con l’aureola”, ora vi sono “quelli della porta accanto”. È chiaro che stiamo parlando dei santi e della significativa “rivoluzione” operata nella chiesa, cominciata da San Giovanni Paolo II e portata avanti fino ai nostri giorni da papa Francesco che, con la sua Esortazione Apostolica «Gaudete et Exultate», ha spiegato in modo inequivocabile e concreto come tutti noi siamo chiamati alla santità.
Oggi i santi non devono necessariamente essere venerati sugli altari, non devono avere la memoria liturgica o essere scritti sui calendari, possono non essere universalmente conosciuti, ma tali sono per aver corrisposto nella loro vita alla personale chiamata che il Signore opera. Ecco perché i santi possono e sono i nostri compagni di strada.
Questa premessa sta alle fondamenta della iniziativa che per la prima volta è stata resa nota nella chiesa di Sant’Ernesto di Palermo è che ha per scopo far conoscere le doti di santità di Gregorio Fasulo.
Gregorio è stato un giovane palermitano nato nel 1920 e morto nel 1945 che non ha compiuto gesti eroici, ma nell’anonimato e nella normalità della vita quotidiana ha detto il suo sì al Signore attraverso la malattia e la sofferenza, certo di aderire ad un progetto buono sulla sua vita che lui non avrebbe né voluto né potuto immaginare. Ciò che colpisce di questa storia non sono i fatti straordinari quanto una significativa serie di ricordi che parenti e amici hanno conservato fino ad oggi e che una nipote, Caterina Zabbia, dopo anni di ricerca e di fatiche, è riuscita a raccogliere in un libro edito proprio un anno fa dal significativo titolo: “Gregorio: un fiore cresciuto sulle zolle del Calvario” edito da Edizioni La Zisa. Ciò che all’inizio appariva la conclusione di un impegno editoriale e di un gesto affettivo si è man mano tramutato in un piccolo movimento sotterraneo che ha cominciato a coinvolgere tanti che, pur non avendolo conosciuto, sono rimasti colpiti dalla sua personalità nonché dalla sua fama di santità.
Ed ecco che si sono fatti avanti parenti e amici vicini e lontani che ne hanno avuto notizie da altri con cui Gregorio ha avuto frequentazioni.
Ed ecco che si sono messi in moto gli Agostiniani (Gregorio faceva parte del Terz’Ordine) manifestamente interessati a conoscerne e a farne conoscere la vita e le opere.
Ed ecco che nella Parrocchia di Sant’Ernesto, ove vive e opera Caterina Zabbia e la sua famiglia, si è destato ben più che una curiosità, un concreto interesse per un membro della chiesa di Dio che oggi può aiutare chiunque a comprendere il valore della adesione a Cristo e alla Chiesa.
Ed ecco che in tanti luoghi, anche lontani da Palermo, in cui c’è ancora il ricordo di Gregorio, si è manifestata la disponibilità a creare occasioni di incontro per farne conoscere la vita.
Ed ecco che padre Dennis Duene Ruiz, Postulatore generale della causa dei santi della Curia generalizia degli Agostiniani di Roma, appreso nel corso di un convegno svoltosi presso la Curia romana di questa vicenda ha offerto la sua disponibilità per accompagnare quanti hanno per l’occasione dato vita alla associazione “Amici di Gregorio Fasulo” in questo percorso che è innanzitutto di conversione e santità per ciascun componente.
Di tutto ciò e di tanto altro si è parlato nell’incontro svoltosi a Sant’Ernesto con l’impegno assunto da tutti di promuovere iniziative e occasioni di incontro e di darne notizie all’associazione tramite telefono: 3683772222 oppure 3493284641 o anche per posta elettronica scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.