Impastare il pane o la pizza mi ha sempre dato una soddisfazione immensa, sia quando impastavo a mano, sia adesso, con l’aiuto del robot picchì, comunque, quando l’impasto prende corpo e consistenza, lo trasferisco sulla spianatoia e lo lavoro ancora con le mani dando una spinta con il palmo, allontanandolo da me con dei movimenti lenti, continui e morbidi. ‘U fantali s’allorda di farina, è inevitabile e con le mani ‘mpiccicu se sposto via una ciocca di capelli che mi scivola immancabilmente sul viso, nonostante la coda di cavallo che mi dondola sulla nuca. La lavorazione a mano rende liscio il composto che pari ‘na sita, lo riscalda e agevola il processo successivo della lievitazione. Porre a riposo l’impasto mi dà un senso di sicurezza picchì sacciu esattamente, che in quel lasso di tempo raddoppierà il suo volume.
Quando si prende la decisione di impastare farina, acqua, sale e lievito bisogna preventivare del tempo, ecco quel tempo è per me e per i miei cari.
per 6 cristiani
difficoltà: facile
tempo di preparazione: 15 minuti più il riposo
tempo di cottura: 30 minuti circa
Per l’impasto:
320 g di farina di tumminia
80 g di farina di grano duro
circa 300 ml d’acqua tiepida
5 g di lievito di birra fresco
10 g di sale
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di zucchero
farina di rimacinato per le pieghe
per il condimento:
10 pomodori grossi e sodi
due spicchi d’aglio
basilico
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
Impastate le due farine con con lo zucchero e il lievito sbriciolato, aggiungete poco per volta l’acqua necessaria e l’olio. Unire il sale e impastate fino a quando l’impasto avrà la giusta consistenza o fino a quando incorda attorno al gancio, se usate la planetaria. Realizzate qualche piega e poi ponetelo dentro una ciotola coperta da uno strofinaccio umido fino al raddoppio. Recuperate l’impasto, rimpastate qualche minuto e poi dividetelo in pezzatura di circa 60 g l’uno, realizzate delle palline e fate lievitare ancora fino al raddoppio coperte.
Preparate il condimento tuffando in acqua bollente per pochi istanti il pomodoro precedentemente lavato. Eliminate la buccia e i semi interni, tagliuzzatelo a cubetti, ponetelo dentro una ciotola e conditelo con gli spicchi d’aglio tagliati a metà, l’olio, il sale, il pepe e abbondante basilico, fate riposare coperto fino all’uso in frigo.
Riprendete l’impasto, usate della farina di rimacinato per spolverare la spianatoia e realizzate delle schiacciatine, praticate dei tagli sul bordo e all’interno per evitare che gonfino durante la cottura e infornate a 200°C per circa mezz’ora o fino a quando saranno dorate(*). Sfornate e condite le schiacciatine distribuendo il condimento e servite.
(*) per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it