Sto lavorando a un nuovo progetto. Come dice un mio amico e collega (bravo) architetto, la parola “progetto” racchiude un concetto ampio. In effetti, il proposito al quale sto lavorando non è un progetto architettonico. Come non essere, dunque, d’accordo con lui?
Io però ci voglio mettere il carrico da unnici e, alla parola progetto, ci abbino la parola stato d’animo, desiderio, stimolo e idea. Un concentrato di concetti da esplorare che fanno da cornice a questa nuova motivazione qui, in quest’isola dai mille contrasti, tragica e duci. Se faccio un passo indietro, per taliare meglio, mi pare di realizzare un merletto favoloso che amplia e ridimensiona quel famoso programma arricchendolo, alla sicula maniera con qualche orpello, senza però offuscarne la sostanza.
Per 8 piccoli dessert
Pasta sablée
125 g di burro a dadini
90 g di zucchero a velo
50 g di mandorle tritate
1 uovo
270 g di farina
15 g di burro fuso per spennellare le teglie
farina per spolverare
Mescola il burro con lo zucchero, le mandorle, l'uovo e la farina fai una palla avvolgila in un foglio di pellicola e poni in frigo a raffreddare per almeno un'ora. Recupera l'impasto dividi in otto parti, recupera un ottavo (il resto lo metti in frigo), mettilo sulla spianatoia e stendilo con un matterello, adagialo su una teglietta da 10 cm di diametro precedentemente spennellata con il burro fuso e infarinata (elimina la farina in eccesso) elimina la pasta in eccedenza, bucherella con i rebbi di una forchetta e rimetti in frigo ancora per un'ora. Procedi così con l'impasto rimasto. Accendi il forno a 170°C inforna le piccole teglie e cuoci per circa 20 minuti, come al solito ti consiglio, per la cottura, di basarti sulla conoscenza del tuo forno. Quando l'impasto sarà dorato tira fuori le tartellette, fai intiepidire cinque minuti e poi sformale su una gratella per dolci facendole raffreddare completamente.
Nota. So che, mentre leggi il procedimento ti starai chiedendo: ma per la cottura in bianco non devo mettere i fagioli per non fare gonfiare la pasta?
Ecco io non lo faccio mi siddìa da morire, buco la pasta prima e se in cottura dovesse gonfiare la buco di nuovo, Non mi preoccupo per il risultato finale perché darò una velatura di cioccolato che sigillerà la base. Tu fai come credi più opportuno e come ti insegna l'esperienza.
Prepara la panna cotta, ti servirà:
250 ml di latte
un cucchiaino di tisana alla frutta o ai fiori
la scorza di un limone prelevata con un pelapatate
350 ml di panna
50 g di cioccolato bianco sciolto a bagnomaria
50 g di zucchero a velo
un cucchiaino e 1/2 di agar agar oppure di gelatina in polvere
Scalda il latte con la tisana e la scorza del limone, posti dentro un filtro; porta quasi a bollore e lascia in infusione un'ora. Mescola, dentro un pentolino lo zucchero con il gelificante, aggiungi la panna, poco alla volta e sciogli a freddo, unisci il latte dal quale avrai tolto il filtro. Poni sul fuoco e porta quasi a bollore, spegni il fuoco e metti a raffreddare dentro una caraffa mescolando ogni tanto per circa mezz'ora.
Versa il cioccolato bianco dentro le tartellettte, spandilo e fai raffreddare. Versa la panna dentro le tartellette e poni in frigo a rassodare tutta la notte.
Al momento di servire decora come ti piace di più, tono su tono con delle mandorle a lamelle oppure con qualcosa di colorato come frutta fresca, a piacere. Io ho macinato anche un po' di pepe garofanato. Buone!
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it