A Palermo si dice che i palermitani sunnu manciatari. Dietro ogni festa religiosa s’ammuccia quella pagana che permette la socializzazione con amici, parenti e i pedi suttu ‘u tavulino. Per la Madonna, l’otto dicembre anzi il sette sera, s’accendono le lucine a intermittenza, si conza il presepe e l’albero, chi lo lo fa, e la tavolata sempre cu la tuvagghia misa e la ciratina sutta, ‘nzamà cadi ‘na guccia di vinu. Dopo la prima sulenne e tradiziunali manciata di sfincionelli cominciano le giocate, con la tombola, zecchinetta, il mercante in fiera e macari sette e mezzo.
Attipo tumpulata, subitaneamente, s’appresenta il tredici dicembre giornata nella quale si dice che s’avi a fari una certa penitenza… A scascione che non s’avi a manciari pane e pasta ppì la Santuzza Lucia, n’abbuffamo di arancini o arancine che dir si voglia, come se non ci fosse un domani e i panifici chiurunu bottega. A fine serata facemu la cunta di quanti nnì manciammu e come, accarne o abburro? Un delirio inenarrabile picchì la notte tra il tridici e il quatturdici c’è chi non digiriu nenti.
‘Nzumma, ridennu e schizzannu s’arriva a stabilire in casa di chi ci si spiaggia per la “tre giorni” del Santo Natale. Macari ognuno porta una cosa che è meglio, poi una mano l’uno e si fa sbarazzo per continuare con le giocate ppì passari le siritine e fari sbariari i picciriddi. A quazzo zampe arrivamu al trentuno, piffaureddu, facemulu finiri puru ‘st’annu mallittu a panza china e a vucca duci perone!
Tarte Tatin d’arance
per la frolla:
300 g di farina
150 g di burro
150 g di zucchero fine
un uovo
8 g di lievito
un pizzico di sale
una bacca di vaniglia
per il ripieno:
150 g di zucchero semolato
50 g di burro
3 cucchiai d’acqua
3 arance
3 bacche di cardamomo
un pizzico di sale
Impasta la farina con lo zucchero, il burro a dadini, il sale, i semi della bacca di vaniglia e il lievito, mescola e aggiungi l’uovo. Impasta il tempo necessario per ottenere un impasto omogeneo, ricopri con un foglio di pellicola e poni in frigo a raffreddare per mezz’ora.
Nel frattempo prepara il ripieno. Pela a vivo le arance e tagliatele a rondelle nel senso trasversale, poni la pentola della tatin sul fuoco per scaldarla, a parte mescolate lo zucchero con l’acqua, versalo nella pentola e caramella ruotandola dai manici, fino a ottenere un caramello ambrato. Togli dal fuoco e aggiungi il burro a pezzetti, rotea la pentola utilizzando i manici facendo sciogliere completamente il burro. Disponi le arance in un solo strato, pesta i semi contenuti nelle bacche di cardamomo e distribuiscili sulle arance. Infarina il piano di lavoro, rilavora la frolla per qualche minuto, stendila con un matterello e in un diametro leggermente più grande della pentola; arrotola la frolla attorno al matterello e stendila sulle arance, incapizzala come fosse una coperta, tra la frutta e la pentola e inforna in forno caldo a 180°C per 25-30 minuti o fino a quando l’impasto raggiungerà un colore dorato. Sforna e lascia riposare dieci minuti, capovolgi il piatto da portata a corredo del set per tatin e gira la pentola, tira su e, magia delle magie, la tua torta rovesciata è lì davanti ai tuoi occhi.
Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it
La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it