Quello che Marcelo Cesena mette in scena non è appena un concerto al pianoforte, ma di solito diventa un evento che va oltre. Insieme alle melodie si sviluppa via via un dialogo che dice di una passione alla vita di cui sono tramite le note suonate con bravura ed estro sulla tastiera.
Marcelo Cesena è un pianista italo brasiliano che a Palermo si è esibito in diverse circostanze e, come sempre gli accade, anche questa volta arrivando qui di passaggio da tournée per città e continenti del mondo. E ogni tappa è occasione per un incontro con la sua musica, di cui sono ormai parte indivisibile i racconti e le esperienze che lo hanno formato come artista e uomo.
“L’infinita misura del limite” è il titolo del concerto, organizzato per le persone con disabilità e con una precisa finalità benefica dal Centro Culturale “Il Sentiero” e dal CEI, che ha avuto luogo venerdì 22 gennaio 2016 all’Auditorium Gonzaga. E pure questo spettacolo, pensato e voluto proprio per aprire orizzonti insieme culturali e sociali, è stato una manifestazione solidale tangibile della bellezza che la musica possiede e veicola come forma d’arte.
Nei concerti di Marcelo Cesena si alternano parole e note; le une e le altre si fondono in dialoghi e musiche che ne tengono insieme lo svolgimento con un nucleo vivo di significati e suggestioni. Il suo repertorio, oltreché intessuto di proprie composizioni, spazia e attinge ai brani di autori classici. Intensa e precisa, anche in questo concerto palermitano, l’esecuzione di brani di Chopin e Bach; allegra e frizzante, invece, quella sul finire della serata del noto tema brasiliano “Tico Tico”. In questo senso gli sono riconosciute spiccate capacità interpretative in grado di rendere con fascino e dinamicità le melodie proposte al pubblico.
Ma nelle sue esibizioni c’è un elemento che caratterizza in modo originale le suonate al pianoforte. Ed è la sua continua attenzione perché ne risulti una relazione a tu per tu con i presenti, il suo deciso voler mettere a oggetto dell’evento le questioni fondamentali della vita. Motivi e finalità del concerto tenuto all’Auditorium del CEI lo hanno posto in chiaro senza mezze misure. L’esistenza è ricerca di felicità e verità. Questo movimento del “cuore” determina ogni persona e non ammette distinzioni. Marcelo Cesena ne ha dato un esempio tra un brano e l’altro. Rosalia Pipia, presidente del Centro Culturale “Il Sentiero”, lo aveva anticipato introducendo il concerto. E, del resto, non a caso per questa stessa ragione è stato voluto dal Centro Educativo Ignaziano, come ha sottolineato padre Eraldo Cacchione S.J. nel suo saluto ad apertura e conclusione della serata.
Ecco il punto intorno al quale si è svolto il concerto. Per quanto siano difficili e drammatiche le circostanze che la persona affronta, non ci sono giorni in cui il suo desiderio a vivere secondo l’umanità piena del cuore possa trovarsi circoscritto e delimitato. “Il cuore non è mai disabile” è un giudizio marcato nelle parole e nelle musiche ascoltate durante l’esibizione di Cesena. L’esperienza di ognuno lo descrive come un dato inconfutabile. La partita vera dell’umano si gioca allora nella riscoperta di quelle esigenze assolute di compimento che qualificano la persona come tale e che si individuano in rapporto alla bellezza, al bene, alla verità e alla giustizia, cioè rispetto a quei principi il cui valore è chiamato a ritrovarsi nella concreta storia quotidiana di persone e città. Anche le note di un pianoforte sono occasione per farne memoria secondo la forma della fraternità.